IndeCenter – Bassanonet

clicca e vai all’articolo su Bassanonet

Le foto postate sul suo profilo facebook da Luca Maria Chenet, già presidente di Confcommercio Bassano, parlano da sole.
Le immagini ritraggono l’ingresso dell’Urban Center di Bassano del Grappa, in via Porto di Brenta a ridosso del fiume.
Abbandonati sugli scalini o in immediata prossimità degli stessi, ci sono i rimasugli di qualche gozzoviglia notturna messa in atto da alcuni rabaltài in un angolo del centro storico appartato per definizione – e in quanto tale, quando cala l’oscurità, lontano da occhi indiscreti – che, a quanto pare, stimola i portatori sani di inciviltà a dare il meglio di sé stessi.
Ne fanno fede le rimanenze della bisboccia fotografate: una bottiglia svuotata di gin, buste di tabacco, cicche e cartacce, bicchieri di plastica accartocciati o ancora da usare. Sul davanzale di una delle finestre, sporco e bagnato, fanno capolino un piatto di plastica con resti alimentari e un altro bicchiere con cannuccia. Dulcis – si fa per dire – in fundo: tracce di minzioni (pisciate) sul pavimento della gradinata.
“L’Urban Center – commenta Chenet nel suo post – è un posto incredibilmente bello, credo che offra uno dei posti più belli da dove ammirare il Ponte Vecchio. L’apertura in orario serale è stata geniale, soprattutto per i più giovani che hanno bisogno di spazio per socializzare. Ma se socializzare significa ridurre in uno stato INDECENTE l’ingresso, credo sia opportuno far capire a questi “baldi giovani” che oltre ai diritti ci sono dei doveri, primo fra tutti il rispetto del bene comune.”
L’autore della segnalazione, tuttavia, non punta il dito solo contro i giovanotti presunti autori dello scompiscio e dintorni.
“L’Etra, per la quale viene pagata dal Comune una bolletta da € 6.000.000 – prosegue infatti Chenet sul canale social -, dovrebbe intervenire e fa finta niente o non vuol vedere? Il regolamento della Polizia Locale all’articolo 14 paragrafo 2 riporta: “… è vietato gettare, spandere, lasciare cadere o deporre qualsiasi materia liquida o solida sugli spazi o aree private, soggette a pubblico passaggio …” e al paragrafo 4: “La violazione del presente articolo comporta una sanzione amministrativa pecuniaria e l’obbligo della rimessa in ripristino dei luoghi.”
“Quindi – conclude LMC – le responsabilità va suddivisa su 4 entità: Amministrazione Comunale, Etra, Polizia Locale e i “baldi giovani” frequentatori dell’area. Scommettiamo che non interviene nessuno?”
E – per la serie “piove sul bagnato” e in merito anche alla tanto decantata attrattività turistica, ancora da costruire, della nostra città – lo stesso Chenet, da noi contattato, ci riferisce di aver scoperto la poco edificante scena mentre stava accompagnando alcuni amici a visitare il centro storico di Bassano, portandoli proprio nel punto panoramico dell’Urban Center, con vista sul Brenta e sul Ponte, sul retro di Palazzo Sturm. Col risultato di far imprimere nella loro memoria di turisti a Bassano una cartolina con sorpresa.
Ergo: prima che un tavolo di marketing territoriale, sarebbe utile istituire un corso accelerato di educazione civica.

[da bassanonet.it]