bioFattoria Conca d’Oro

Fabio Comunello è psicologo e psicoterapeuta, psicomotricista e insegnante di Educazione Fisica. È docente incaricato per l’insegnamento di Osservazione del comportamento infantile, presso la Libera Università di Bolzano, e per l’insegnamento di Psicomotricità di gruppo presso l’Università di Padova. Con Eraldo Berti ha compiuto ricerche sulla terapia psicomotoria e sull’osservazione e l’analisi della comunicazione non verbale. È fondatore della bioFattoria sociale Conca d’Oro.

campiAppena esci da Bassano e stai per imboccare la Valsugana, fai una lieve digressione a sinistra, puoi trovare una realtà di gente operosa che lavora in un luogo particolarmente gradevole. Si tratta della bioFattoria Conca d’Oro che produce e vende ortaggi coltivati da giovani con disabilità psichica (li chiamano apprendisti contadini) coordinati e sostenuti da operatori che da poco si sono anche costituiti in cooperativa agricola.

In realtà le attività che si svolgono all’interno della fattoria sono molteplici: oltre la gestione dei campi e delle serre, vengono prodotte squisite marmellate e creme di verdura; è attiva un’area sosta camper frequentata da camperisti provenienti da tutto il mondo che nei fine settimana possono degustare i prodotti locali serviti in un confortevole punto ristoro; si realizzano dei manufatti molto ricercati soprattutto in occasione del Natale.Questa, che qualcuno ha definito impresa diversamente agricola ha avvicinato alla terra giovani con difficoltà cognitive che hanno potuto e saputo creare una comunità dove puoi trovare prodotti di alta qualità e servizi che si possono definire relazionali perché anche una buona insalata o un buon broccolo, offerti alle persone che sempre più numerose frequentano la bioFattoria, possono essere veicolo di relazioni oltre che fonte di reddito e di riconoscimento del proprio operato.

serraMa i giovani apprendisti con i loro operatori non coltivano solo ortaggi e non offrono solo del buon cibo ma, fra mille contraddizioni e difficoltà, cercano di coltivare la cooperazione che esclude la competizione esasperata ma include l’emulazione; la bellezza perché nella natura rispettata e non violentata c’è molta fatica ma anche poesia; la solidarietà che fa sì che anche il meno abile possa trovare una buona ragione per continuare a vivere con gioia e soddisfazione.

Se chiedi agli operatori che cos’è Conca d’Oro, ti rispondono che vuole essere un’impresa che sta sul mercato ma che ha due grandi progetti. Primo: saper fare sintesi apparentemente impossibili fra la sobrietà e sviluppo sostenibile perché i beni a disposizione, la terra che ci dà da mangiare, l’aria che respiriamo, sembrano non tollerare altri insulti; sintesi fra la scienza che spinge il progresso e la conservazione dell’ambiente naturale ( la scienza può e deve dirci ad esempio quali metodi di coltivazione non danneggiano l’uomo e la terra) ; sintesi fra cultura della solidarietà e quella del mercato, fra il profitto ed etica, fra il senso del limite e lo sviluppo, fra la qualità e la quantità e la bellezza che se ben gestita produce anch’essa reddito; fra il benessere del singolo e della collettività. Secondo progetto: diventare un laboratorio sostenibile perché la presenza di persone in difficoltà sostiene la motivazione all’impegno e che dà senso al lavoro degli operatori; gran parte del mondo complesso della disabilità sta cambiando dimostrando che può avere un ruolo del processo produttivo e sostegno all’impresa condividendone obiettivi e interessi; può raccogliere nel giusto modo anche molte risorse materiali e relazionali dal volontariato che sono senza costo e che sono un prodotto assolutamente non inquinato da logiche di profitto ne tanto meno da appetiti di potere. Il tutto ha un effetto collaterale benefico: contribuisce ad abbattere i costi della gestione dei servizi e dà serenità a molte famiglie che affidano alla fattoria i loro figli più deboli perché diventino un pò più forti e si sentano parte attiva della società.

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